L’Ecomuseo della Montagna Fiorentina, istituzione culturale riconosciuta dai comuni di Pelago, Pontassieve, Rufina, Londa e Reggello, sulla base di ricerche storiche sulle antiche viabilità e sulla storia medievale della Montagna Fiorentina, ha individuato, sulla base di approfonditi studi, la più probabile Via che il Santo fece quasi 800 anni fa nei suoi viaggi da Firenze a La Verna e viceversa.
L’individuazione è frutto di studi bibliografici e continue osservazioni ed indagini sul territorio; infatti quella che oggi è conosciuta come Via di San Francesco, altro non era che l’Antica Mulattiera Casentinese che collegava la Val di Sieve col Casentino.
Di questa antica via sono rimaste ad oggi poche ma importantissime testimonianze come tratti di selciato romano ancora visibili, insediamenti di controllo della via, eventi storici, documenti dello stradario del 1400 e cartine leopoldine.
Scheda Tecnica
Firenze-La Verna Km: 100km
Tempo di percorrenza: 4-6 giorni (la via è divisibile in più tappe in base al’esigenze dell’escursionista)
Dislivello totale: +4361m; -3304
Quota minima: 42m
Quota Massima 1245mt
Strutture ricettive: visitare il sito www.valdisieveturismo.it
Servizio Guida/Navetta:
Vi è la possibilità di intraprendere la Via di San Francesco con il servizio “navetta bagagli” che vi farà trovare i vostri bagagli nelle strutture ricettive che tappa per tappa incontrerete.
Inoltre vi è la possibilità di percorrere la Via insieme ad una Guida Escursionistica abilitata che vi farà scoprire la storia meno nota di questa antica viabilità oggi conosciuta come Via di San Francesco
per info: [email protected]
(oggetto: Via di San Francesco)
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Evidenze Storiche
Molte sono le evidenze storiche che danno conferma del passaggio del Santo per l’odierna Madonna del Carmine ai Fossi.
L’antica viabilità che percorse San Francesco, era presente già nel periodo Etrusco-Romano 1 con la funzione di collegamento fra Val di Sieve e Casentino: la famosa Mulattiera Casentinese 2. Questa passava dal Castellaccio, antico nome della Madonna dei Fossi, scendeva nella Valle del Moscia (in cui si trova un bellissimo ponte romanico), saliva per il Passo della Matteraia (o passo della Giuncaia), valicava per il Gualdo e proseguiva fino a Castel Castagnaio 3.
Questa fu la principale via di comunicazione per lunghi secoli; sicuramente fino al 1400, ovvero l’anno a cui fanno riferimento gli stradari del Libro Vecchio di Strade della Repubblica fiorentina i quali descrivono la viabilità da Firenze al Casentino, facendola passare appunto per l’attuale Madonna dei Fossi.
Molte evidenze fisiche testimoniano l’antica viabilità: tratti di selciato, ponti di epoca antica, fortificazioni militari a guardia dell’importante snodo viario; la stessa Madonna dei Fossi presenta i resti di una torre che in epoca passata era Ospizio dei Frati Francescani 3 .
La prova più forte del passaggio del Santo da questa via ci arriva da quella che fino a poco tempo fa si pensava fosse solo credenza popolare: il famoso Miracolo dell’Acqua.
San Francesco intorno al 1220 compì il Miracolo, facendo scaturire una fonte d’Acqua dolcissima 4, poco sotto la Madonna dei Fossi. Sul luogo del Miracolo fu edificata una piccola cappellina e concessa l’Indulgenza Plenaria di 40 giorni per chi vi fosse recato a pregare.
Tale miracolo trova fondamento perché riportato nelle cronache della vita di San Francesco 5 del padre francescano Fra Francesco da Menabbio; quest’ultima è forse la prova più evidente del passaggio del Santo da questa antica viabilità:
La quarta venne (la quarta volta che San Francesco andò a La Verna) per la strada Fiorenza dal monte Pomino (strada che passava, e passa tutt’ora, per il Castellaccio, l’odierna Madonna dei Fossi), dove fece scaturir una fonte dolcissima oggi chiamata la fonte di S. Francesco
Nei prossimi mesi l’Ecomuseo della Montagna Fiorentina pubblicherà i risultati dettagliati delle ricerche fatte.