Chiesa di San Francesco (Pelago)
Le prime informazioni storiche della Chiesa di San Francesco a Pelago risalgono al XVI secolo; anticamente era un convento Francescano, situato lungo la viabilità che collegava Firenze al Casentino, utilizzata dai Pellegrini e Viandanti per recarsi a La Verna.
Era quindi un luogo di culto molto importante per il culto francescano.
La Chiesa è visitabile la Domenica durante la sacra messa.
Informazioni:
Ordinario:
Prefestiva: 18,00
Festivo: 8,00 11,00
Estivo:
Prefestiva: 18,00
Festivo: 8,00 11,00
Indirizzo: Piazza Verdi, 1 – 50060 San Francesco – Pelago (FI) in cui è possibile trovare parcheggio.
Secondo memorie storiche, nei primi anni del secolo XVI la famiglia Cattani edificò nei pressi di Diacceto, in località Maltempo, una casa che offrì ai frati Francescani. Nel 1519 i religiosi abbandonarono questa casa per trasferirsi in basso, nella pianura, sulla sponda sinistra della Sieve, davanti al castello di Pontassieve, a fianco di un preesistente Oratorio, dove costruirono un nuovo convento.
Nel 1550 un’ eccezionale piena della Sieve spazzò via il convento con il ponte vicino. Distrutto il convento i religiosi se ne andarono e rimasero solo due o tre frati ad offrire ospitalità ai pellegrini che salivano al sacro Monte della Verna.
Al momento della piena si trovavano sul Ponte alcuni curiosi ad osservare la piena del fiume. Tra questi Bartolomeo Signorini detto Meo Franci. Caduto con gli altri nella Sieve fece voto a san Francesco di divenire Terziario francescano se avesse avuto salva la vita. Ricevuta la grazia si adoperò presso la popolazione di Pontassieve per la ricostruzione del convento.
Per animare la popolazione intraprese, nel 1560, la fabbrica della nuova chiesa con una cappella intitolata alla SS. Trinità. L’opera del nuovo convento era terminata nel 1564, anno in cui vi rientrarono i religiosi. Quest’ultimi portarono a compimento l’edificio e costruirono un nuovo convento capace di ospitare 18 frati. Per quel che riguarda la struttura primitiva del Convento e le successive trasformazioni non si hanno notizie esplicite. Nel 1708 fu costruito lo scalone di accesso al dormitorio. Nel 1838 furono impiantiti il dormitorio, il coro e varie parti del convento. Nel 1840 furono risanate la facciata del convento ed il chiostro. Il convento fu soppresso nel 1867 e San Francesco divenne parrocchia.
La chiesa di San Francesco fu consacrata la terza domenica di maggio del 1568; nel suo complesso infatti risale alla metà del XVI secolo. L’impianto planimetrico è ad unica navata terminante con un’abside coperta da volta a crociera e delimitata da due archi a tutto sesto poggianti su colonne policrome in marmo. Sulla parete di fondo del coro domina un dipinto su tavola del 1572 collocatovi nel 1978. Raffigura la SS. Trinità con ai lati San Francesco e San Pietro ed è avvicinabile alla scuola di Michele di Ridolfo del Ghirlandaio. Il coro parietale, di Giovanni Falai, è del 1L’altare maggiore del 1686, in marmo policromo, è stato privato del suo dorsale e delle porticine in marmo che chiudevano il coro oggi collocate ai due accessi della sala parrocchiale.
Sotto l’altare, chiusa da un prezioso paliotto in legno intagliato e dorato del XVII secolo, è conservata la reliquia di San Pellegrino.
Nel presbiterio due portali di marmo policromo danno accesso rispettivamente alla sacrestia e al convento. Insieme ai due busti in marmo bianco che li sovrastano, rappresentanti San Francesco e San Bonaventura, risalgono al 1687.
Sempre nel presbiterio, sulla parete della sacrestia, si conserva un affresco, piuttosto rovinato, del 1711. Gli altari laterali sono del XVII secolo. Guardando l’uscita il primo altare a destra, datato 1620, è dedicato a Sant’Antonio Abate; la tela ad olio rappresenta l’andata al Calvario di Cristo confortato dalla Veronica, risale al XVII secolo. Il secondo altare a destra è dedicato al SS. Crocifisso. L’affresco al centro raffigura i due Dolenti con la Maddalena ed è datato 1615. Il crocifisso ivi contenuto del XVI secolo è stato molto venerato attraverso i secoli dalle popolazioni del luogo. Il terzo altare a destra è delimitato da due colonne con capitelli compositi. Sui pilastrini vi sono iscrizioni e la data 1663.
In alto la dedica alla Madonna: et macula non est in te. La tela a olio raffigura la Vergine che porge il Bambino a San Francesco; l’opera di Pietro Pezzati è datata 1878.
Il primo altare di sinistra è sorretto da due colonne con capitelli compositi e porta la dedica a Sant’Antonio da Padova; è datato 1654.
La tela ad olio raffigura Cristo nell’orto degli ulivi ed è datata 1881.
Dietro la tela, in una nicchia scavata nel muro, c’è la statua di Sant’Antonio da Padova, scultura devozionale in legno policromo scolpito ed intagliato fatta fare nel 1837.
Il secondo altare di sinistra è dedicato a San Francesco (AD 1645).
La tela ad olio raffigura i santi Elisabetta di Ungheria e Ludovico Re.
La statua lignea rappresenta S. Francesco ed è una scultura devozionale del XIX secolo.
Il terzo altare di sinistra fu fatto nel 1660 al posto della primitiva cappella costruita da Meo Franci in onore della SS. Trinità.
La tela ad olio raffigura due santi francescani ( San Bernardino da Siena e San Giovanni da Capistrano) che indicano il monogramma di Cristo, sullo sfondo una città turrita, forse Siena.
I confessionali in pietra serena scolpita sono realizzati secondo un rapporto armonico di forme che si accordano all’insieme architettonico della chiesa.
I quattro uguali risalgono al 1683, i due centrali furono fatti nel 1750.
Attualmente sono cinque, perché nel 1842 fu aperto, al posto di uno di quelli laterali, l’arco di accesso alla cappella del SS. Sacramento.
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