Leggio 8: Il Cortile del Castello dei Cattani da Diacceto

Home » Siti di interesse » Leggio 8: Il Cortile del Castello dei Cattani da Diacceto
Leggio 8: Il Cortile del Castello dei Cattani da Diacceto

L’attuale Piazza Cavalcanti rappresentava nel medioevo il cortile interno del castello e gli edifici perimetrali che oggi vediamo come case erano parte integrante della fortificazione con funzione di prima cinta muraria.

Pelago nel medioevo era una terra di confine, fra il Contado Fiorentino a Ovest e le terre dei Conti Guidi del Casentino Aretino ad Est.  Come tutte le terre di confine anche Pelago è stato protagonista della storia in più occasioni; come la notte del 2 febbraio 1248, la Notte della Candelora:

Firenze dopo dure lotte intestine fra Ghibellini, filoimperiali e Guelfi, filopapali, vide sconfitti quest’ultimi con l’arrivo dei cavalieri (1600) di Federico d’Antiochia, figlio dell’imperatore Federico II, alle porte del Comune: i Guelfi furono sanguinosamente esiliati dalla città e parte di loro trovò però rifugio nel castello guelfo di Pelago, in cui si arroccarono in attesa di far ritorno a Firenze, avvenuto l’anno seguente.

Il Castello, divenuto col passare dei secoli, un Palatium (cioè un palazzo signorile fortificato) rimase sotto il controllo della famiglia Cattani Da Diacceto per circa (o ben) 500 anni, da prima del 1200 fino alla fine del 1600.

La famiglia fu al centro delle vicende storiche europee e fiorentine. In particolare, nel 1522 Jacopo da Diacceto tramò la congiura contro l’allora governatore di Firenze cardinale Giulio de’ Medici, futuro Papa Clemente VII; la congiura fallì e Jacopo fu decapitato nel cortile del Bargello.

Nello stesso anno muore anche Francesco Cattani da Diacceto detto Il Pagonazzo (1466-1522), studioso di materie umanistiche e filosofo platonico. Fu considerato il successore della scuola di Marsilio Ficino. Suo nipote omonimo (1531-1595) fu eletto nel 1570 Vescovo di Fiesole (di cui Pelago è ancora parte parte della diocesi), in sostituzione dello zio Angelo Cattani da Diacceto.

Ma forse, fra tutti i Cattani, colui che ebbe la più grande carriera fu Lodovico Cattani da Diacceto. Costui, giunto in Francia al seguito di Caterina de’ Medici, si arricchì velocemente come finanziere e ispettore generale delle dogane francesi. In poco tempo divenne Conte di Chateauvillain e Maestro di Casa del re di Francia. Nel 1580 si sposò con la damigella d’onore di Caterina de’ Medici, Anna Acquaviva D’Aragona il cui prestigio era legato all’amore che Carlo IX Re di Francia ebbe per Lei.