Pieve di San Lorenzo Montefiesole
La pieve di San Lorenzo Montefiesole, con quella di S. Giovanni Battista a Remole, fu una delle matrici più importanti della zona. Nel 1190 la pieve è menzionata come collegiata: “Qualiter dominus Andreas episcopus florentinus elegit in canonicum plebis sancti Laurentii de Montefesulis Franchinum Rinaldi faville populi S Jacobi de Frascole quem dominus Mercatus plebanus acceptavit et recepit ut fratrem… sub MCLXXXX ind. III die VIII septembris”. Pur esistendovi il capitolo, la pieve era dominio del Vescovo fiorentino, il quale, sia attraverso donazioni che compere era divenuto il maggior feudatario della zona. La pieve è nominata negli elenchi delle Rationes Decimarum con il titolo di San Giovanni. Fino dal XII secolo avevano possessi a Montefiesole i Monaci di Monte Oliveto Maggiore, nel XV secolo i Cistercensi e la famiglia Martini.
La facciata è a capanna con gli spioventi della navata centrale leggermente rialzati rispetto a quelli laterali. All’interno la pieve ha una copertura a volte a crociera per buona parte ricoperte dall’intonaco. La chiesa è a tre navate (con le due laterali leggermente più basse rispetto a quella centrale) e a cinque campate divise da pilastri a sezione rettangolare privi di base e cornice, tranne i due del presbiterio, sui quali si imposta un arco trasversale a sezione irregolare.
La parete di fondo presenta una scarsella a pianta quadrata. Alla fine del XVIII sec. la chiesa si presentava prospetticamente con il portale di ingresso e la superiore finestra circolare, mentre sul retro si elevava ancora il campanile a vela a due soppalchi. L’interno non doveva presentare profonde modifiche, a parte l’inserimento di due altari sulle pareti laterali e delle volte a copertura delle navate. Dalle mappe del Catasto Generale Toscano (1820 ca.) si rileva piuttosto chiaramente che la pianta della chiesa a quel tempo non era mutata rispetto alle origini: sul fianco nord esisteva già la cappella della Compagnia, mentre lungo la parete sud sorgeva il vecchio cimitero.
Intorno alla metà dell’800 (stando ad un’iscrizione apposta sull’edificio contiguo alla chiesa) l’intero complesso dovette subire alcune modifiche. Innanzitutto fu demolito il campanile a vela e al suo posto ne venne costruito uno nuovo sul prolungamento posteriore della navata sinistra; si procedette inoltre a trasformare la facciata della chiesa e ad intonacarne l’interno. Venne infine realizzato il nuovo cimitero, mentre sul lato sud fu ampliata la canonica e realizzati ex novo altri ambienti.