San Pietro a Petrognano

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Chiesa citata da Carlo Magno nel 774, si trova nel comune di Rufina, in prossimità della frazione di Pomino

Petrognano discende dal latino “gentis Petroniae fundus “.

Petroni o la gente Petronia avevano proprietà nell’agro fiorentino, dove possedevano molti latifondi. La località è ricordata già nel 774, quando Carlo Magno assegna molte chiese e corti alla Badia di Nonantola nel modenese; fra loro è citata anche la corte di Petrognano. E’ da ipotizzare che già a quella data esistesse la chiesa poiché nessuna corte era a quell’epoca priva di chiesa. E’ possibile quindi ritenere che la chiesa di S. Pietro a Petrognano sia di origine longobarda, com’è confermato dalla dedicazione ai Santi Pietro e Paolo che era frequentissima fra i Longobardi. Nel 1044 era patrono messer Grifo Rambaldo, che nel 1048 la rinunziò a favore della Badia benedettina di San Miniato al Monte di Firenze. Con la bolla del pontefice Alessandro II del 14 aprile 1068 si conferma il patronato alla Badia fiorentina. In quel tempo la parrocchia appartenne alla diocesi di Lucca per lo meno fino al 1286, quando passò a quella di Firenze fino al 1299 anno in cui si trova nel catalogo della cura fiesolana.

Nel liber chronicus, redatto da don Banchetti si legge che la chiesa doveva essere ricca d’opere d’arte. Il parroco ipotizza che la tavola in terra verniciata e scolpita dai nipoti di Luca della Robbia, potesse essere collocata sull’altare maggiore della chiesa di S. Pietro. L’opera fu portata a Fiesole solo nel 1781-82 dal Vescovo Ranieri Mancini, insieme con il San Romolo proveniente dalla residenza vescovile di Castello. Queste due importanti terracotte invetriate, forse le più conosciute ed apprezzate di Fiesole, provenivano entrambe dal nostro territorio
La chiesa attuale è opera di rifacimenti risalenti agli anni venti- trenta del 1900 diretti dall’architetto padre Franci, e segue l’antico impianto risalente al 1700.
Il campanile fu inaugurato solennemente nel 1923 dal vescovo di Fiesole Monsignore Fossà , mentre i restauri della chiesa furono iniziati nel 1930 circa.
I lavori si resero necessari perché l’edificio aveva subito i danni del terremoto del 1919.

Quasi di fronte alla chiesa di Petrognano, una casa signorile appartenuta alla mensa vescovile di Fiesole fino al 1866 quando, con l’incameramento dei beni ecclesiastici, cessò di appartenere alla curia fiesolana. La costruzione si presenta complessa poiché non è facile riconoscere le parti più antiche. Il nucleo abitativo principale è costituito da non molte stanze, distribuite su due piani. Il vano principale è con molta probabilità il salotto d’ingresso, che ha una forma rettangolare allungata. E’ qui che si trovano due iscrizioni sugli stipiti di due porte, disposte l’una di fronte all’altra e che ricordano probabilmente interventi di ampliamento o di restauro eseguiti in quella che fu probabilmente una residenza saltuaria dei Vescovi di Fiesole.