Zona di Protezione Fontemassi
Zona di Protezione Fontemassi
Cosa è una Zona di Protezione
Le Zone di Protezione, in base al dettato normativo (articolo 14 L.R. 3/94), sono istituite lungo le rotte di migrazione dell’avifauna, pertanto si evince che debbano avere come finalità primaria quella di salvaguardare l’avifauna migratrice. Nella realtà applicativa e programmatoria, a livello faunistico, resta molto difficile individuare particolari zone interessate da flussi migratori più accentuati rispetto ad altre;
la provincia di Firenze è, infatti, interessata dal transito degli uccelli in migrazione praticamente su tutto il proprio territorio e non esistono dati scientifici (censimenti, stime, osservazioni, inanellamenti, ecc.) che consentano di distinguere zone a maggiore o minore interesse, né in generale né per le singole specie.
È importante anche sottolineare che le Zone di Protezione sono Istituti che hanno la particolarità di non sottostare al vincolo del consenso dei proprietari ricadenti, e questo agevola notevolmente il compito di istituirle; anche se incombe sempre il rischio di conflitti con i proprietari che devono poi spesso affrontare problematiche di danni alle produzioni agricole, causati dalla fauna che vi risiede stabilmente.
Fontemassi
La Zona di Protezione “Fontemassi”, prossima all’abitato di Borselli (comune di Pelago), si sviluppa su una superficie di ha 339,95. Essa risulta interamente boscata con pochi seminativi e prati, abbandonati e colonizzati da arbusti come rovo, ginestra, biancospino e prugnolo.
La vegetazione boschiva è mista, costituita da caducifoglie (principalmente Castagno e Cerro) e sempreverdi costituite quasi nella totalità degli individui dal Pino nero (Pinus nigra); particolarmente interessante è la presenza di popolamenti di Abete bianco che con numerosi rinnovamenti nel Castanetum, sta’ affermando la sua presenza soprattutto nel versante Nord-Ovest del Poggio di Fontemassi.
Sporadica la presenza della Lepre, osservata soprattutto nelle zone più aperte; la zona vista la sua collocazione geografica ed altitudinale si presta bene alla sosta dei numerosi migratori (Tordo bottaccio, Tordo sassello, Tordela, Colombaccio, Tortora) che attraversano il Passo della Consuma; di particolare interesse biologico è la presenza
frequenti anche i migratori a corto raggio e i piccoli Passeriformi stanziali come la Cincia mora e lo Scricciolo. Forte la presenza di Ungulati (soprattutto Daino e Cinghiale).
Avifauna
In seguito a rilevamenti avifaunistici, nella Zona di Protezione di Fontemassi sono stati trovati in tutto 60 specie, 51 in primavera, e 44 d’autunno. Tra quelle rinvenute in primavera, solo l’Airone cenerino certamente non nidifica nella Zona di Protezione, tutte le altre si può pensare che invece vi nidifichino, o quantomeno che si riproducano nelle immediate vicinanze dell’area
Il popolamento di uccelli della zona è, considerata l’estensione della Zona di Protezione, ricco di specie, comprendendo tra queste prima di tutto specie legate al bosco, che, da un punto di vista numerico, sono di gran lunga le più abbondanti.
Tra queste ve ne sono alcune di un certo interesse, come il picchio rosso minore, che appare ben diffuso, almeno nella parte settentrionale dell’area. Questo piccolo picchio è forse, in Toscana, la specie più legata alla presenza di legno morto.
A Fontemassi è stato avvistato soprattutto in pineta, laddove i pini versano in uno stato fitosanitario precario, e proprio nel tronco di un pino nero morto abbiamo anche rinvenuto la cavità del nido.
Analogamente legati al bosco maturo e ricco di necromassa (=legno morto) sono il picchio rosso maggiore e, ancor di più, il picchio muratore e il rampichino comune.
Queste tre specie sono molto diffuse nella zona, a dimostrazione della presenza di boschi maturi.
Sempre alla presenza delle conifere è strettamente legato il crociere; questa specie infatti si nutre quasi soltanto di semi di pini e abeti.
E’ stato rinvenuto in tutte le stagioni e, soprattutto d’autunno, è possibile che abbia nidificato a Fontemassi.
Questa specie, unica nella nostra avifauna, non nidifica necessariamente in primavera, ma si decide a riprodursi in dipendenza delle fonti alimentari. Se i semi di pino, o di abete, sono abbondanti d’autunno, è in questa stagione che decide di costruire il suo nido.
A causa di questa stretta dipendenza alimentare, può nidificare anche in pieno inverno (sono documentati casi di riproduzione con successo in Scandinavia con temperature di –30 °C!).
Dato che pini e abeti non fruttificano ugualmente tutti gli anni, la presenza del crociere può essere molto variabile tra anni.
Infine, sempre al bosco è legato il ciuffolotto (Pyrrhula pyrrhula); questa specie si rinviene, in Toscana, solo in montagna, e
averlo rinvenuto a Fontemassi, nei boschi situati alle quote più alte, dimostra che questa zona possiede anche caratteristiche decisamente montane.
Fra le altre Specie presenti, vi sono la Poiana, il Gheppio, il Picchio Verde, il Cuculo, l’Upupa ecc.
Per la check-list completa si rimanda allo studio avifaunistico effettuato